Gita-svacco, cui accorrono diversi desaparecidos, su tracciato preso a prestito dal CAI di Chieri.
Breve preludio su bitume, poi bella e facile salita su sterrata.
Segue una variante inedita by Livio, che è un quasi local.
Sentiero non proprio battutissimo, ma meglio così.
Raggiungiamo quindi il santuario di S.Ignazio, col suo belvedere.
Quindi, un'altra sezione asfaltata e siamo già alla fine della salita, il pratone del monumento ai caduti di Chiaves, dove svaccheremo a lungo.
Non appena qualcuno accenna alla ripartenza, ci pensa il Generale a dare lo stop, con una foratura.
Si riparte, ma dopo pochi metri entra in scena PaoloP, lo specialista del momento, con ben due forature consecutive.
Visto lo stato della camera d'aria (in una ruota tubeless), si fanno largo ipotesi di premeditazione.
Ci spostiamo all'interno del paese alla ricerca di una immeritata birra, inutilmente.
Oramai convinti di essere stati preceduti da un virus letale, troviamo finalmente altri esseri umani in attività all'interno di un grazioso ristorante, di cui prendiamo possesso.
Brindiamo "a credito".
Gli uomini in nero, non si limitano a brindare.
Dopo aver fatto piazza pulita, si scende. Quasi subito su sentiero, veloce ma non troppo.
Caratteristico passaggio nella merda, in cui si vede Livio affondare inesorabilmente.
Percorso piuttosto divertente, con pochi passaggi impegnativi.
Il sentiero conduce fino a Lanzo, dove si costeggia lo Stura fino al punto di partenza.