Il clima grigio autunnale ci spinge ad abbassarci di quota e a provare il percorso della famosa competizione, per noi una novità.
Si capisce subito quale sia il genere di percorso; numerosi e fiaccanti saliscendi a quote medio basse, in mezzo al bosco.
A un certo punto parte la salita definitiva, finalmente.
La prima parte del giro è un pò monotona, in effetti, e presenta le caratteristiche tipiche del giro "invernale", di quelli che si fanno in attesa di tempi migliori.
Ogni tanto ci si inserisce su qualche tratto di stretto sentiero, facile e divertente.
Raggiunto il primo giro di boa, nell'area attrezzata, il gruppo si divide; gli sfaticati girano la bici sul ritorno del primo anello, mentre i veri bikers proseguono sulla parte più dura del percorso.
Il sentiero sale ripido, con qualche passaggio difficile.
Si procede con scarsissima visibilità, lasciando molto spazio all'immaginazione.
Dopo una serie di rampe ai limiti del ribaltamento, raggiungiamo la vetta di chissà cosa, culmine del giro.
Senza perdere troppo tempo, data la temperatura rigidina, iniziamo a scendere, evitando di distanziarci troppo.
Dopo un breve tratto su sentiero, si procede su veloce sterrata; si entra quindi nel bosco, dove il buio combinato con la nebbia crea un atmosfera inquietante.
Abbandoniamo la sterrata e procediamo su facile sentiero. Questa parte del percorso è caratterizzata dal fondo disfatto dai passaggi delle motociclette.
Ci immettiamo sul rientro del primo anello, e dopo un pò di dislivello in salita iniziamo finalmente a scendere su lungo e divertente sentiero, poco impegnativo, che ci condurrà fin quasi a Caraglio.
Alla fine risulta un bel giro, ma da riservare alla stagione invernale, o ad una grigia giornata autunnale come quella odierna.
Rientrati alle auto, troviamo una sorpresa: due biker in malattia si sono adoperati per organizzare un bel rinfresco dopo gita.