Dopo enne rinvii per maltempo, neve, o altro, finalmente prende il via, seppure a ranghi ridottissimi, questo week end da tempo in programma. Più che motivati, si parte addirittura in anticipo sui tempi previsti.
Piccola variante in salita, passiamo per Limonetto.
Bella salita, peccato per il clima torrido.
La variante riesce, ma ci tocca una breve rampa verticale su pista, buona per un anticipo di acido lattico.
Terminiamo la classica salita su asfalto fino al bar poco prima del colle di Tenda
Puntiamo il primo forte.
Fort Central.
Si prosegue su altra propaggine di cresta.
Fino a raggiungere il fort Tabourde.
Continuiamo a salire su stretto single track a tornanti.
Nel frattempo il temporale previsto per il pomeriggio ci sta raggiungendo.
Al colle delle Vallette inizia a piovere.
Proseguiamo imperterriti, anzi acceleriamo.
Raggiungiamo il fort Pepin giusto in tempo per ripararci dall'acquazzone ormai conclamato.
Ripariamo all'interno, dove ci fermeremo per una oretta, in compagnia di una simpatica ghiacciaia.
Il temporale ci sorpassa, e noi lo seguiamo, dato che andiamo nella stessa direzione.
Per fortuna siamo più lenti, cosa che ci dà la possibilità di goderci lo spettacolare sentiero che tra creste e traversi ci porta al colle della Perla.
Rientriamo sulla strada e continuiamo a salire, passando per il colle della Boaria, dove, com'è noto, vige l'obbligo di fare questa foto.
La salita si fa impegnativa per il fondo, ma i tempi delle bici tutte rigide sono passati, e ci si diverte pure qui.
Ci prendiamo una pausa per osservare una simpatica scenetta sulla strada appena percorsa.
Un plotone di "fuoristradisti", categoria non sempre stimatissima, si avvede all'ultimo di un nevaio insormontabile, dato che a stento ci si passava con bici o moto. Decideranno per una improbabile pulizia a forza di pale. Ignorando però, che nel caso fossero riusciti a passare, si sarebbero trovati davanti altri due nevai assolutamente inamovibili. Si prevede una divertente retromarcia!
Si prosegue sull'esaltante tratto in saliscendi che porta al colle dei Signori.
Arriviamo al rifugio don Barbera in perfetto orario.
Docce fredde, al rifugio, ma vitto più che soddisfacente. Nel frattempo fuori si è rimesso a piovere.
Il mattino dopo si parte di buon ora, ma fa già parecchio caldo.
Dal colle delle Selle Vecchie ci buttiamo oltre confine su sentiero appena visibile.
Michele perplesso durante una delle numerose soste: il sentiero si è rivelato troppo impegnativo, oltrechè inglobato dalla vegetazione, a base di ortiche.
L'ultimo tratto è invece molto divertente, fino al fort Turnour, dove si scende per strada sterrata.
Arrivati a Rocher de Servia decidiamo di evitare l'infinita strada che conduce a Morignole e tagliamo brutalmente su un sentiero che si rivelerà la parte migliore di tutta la discesa.
Attraversiamo per intero la spettacolare valle di Refrei.
Arrivati a Tenda dobbiamo risalire, e prende il via il supplizio: la salita sarebbe anche gradevole, su stada deserta, panoramica e con pendenza mite...
...ma la temperatura ci cuoce.
Qualcuno, in un attimo di disperazione, invoca un temporale, e questo arriva sul serio, del tutto imprevisto. Si scatenano gli elementi, e ci troviamo a dover puntare verso il centro del temporale, dove impazzano tuoni e fulmini.
Un ora fa rischiavamo il colpo di calore, ora battiamo letteralmente i denti.
Facciamo una lunga sosta sotto la pioggia battente, per paura delle saette, poi proseguiamo. Dobbiamo assolutamente tornare in Italia!
Oltrepassiamo Baisse d'Ourne, mentre la tempesta sfuma e infine smette pure di piovere.
Lo scampato pericolo ci esalta, e intravediamo la possibilità di portare a termine il percorso previsto sani e salvi. Percorriamo con soddisfazione l'ultimo lungo tratto che riporta alla linea di confine, transitando davanti al fort de la Margueire. Esauriti dalla fatica e dall'alternarsi del meteo, gustiamo i preziosissimi ultimi rimasugli di cibo.
Arrivati al colle di Tenda, il cielo si rabbuia di nuovo; decidiamo quindi per una scorciatoia, passando per Limonetto e proseguendo sulla strada Romana, per raggiungere finalmente Limone.
Week end indimenticabile e avventuroso, lo chiudiamo degnamente al Troll di Vernante, dove Michele giustamente riflette sull'opportunità di ordinare una coca cola dopo un esperienza come questa!