29 settembre: Bobbio P. - rif.Jervis - notturna
Partenza del gruppo che passerà dal col Barant. Allarmato dalla quota inusitata e dalla possibile presenza di neve, Giorgio si presenta con un paio di spike trafugate a chissà quale museo. Saranno di grande aiuto sugli 11 km di asfalto di salita per il rifugio Barbara L.
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Bella giornata, ma la temperatura è bassa, e qualcuno parte già in tenuta invernale.
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Iniziano le temibili rampe, che in realtà spaventano solo più gli stradisti.
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Il tubeless di Gianni non si autoripara, perchè lo Slime non funziona (non compratelo!).
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Il generale perde visibilmente calore, forse troppo: per lui una giornata di scarsa forma. Inoltre, dopo aver scarrozzato una mega batteria al piombo per più di 1700m di dislivello, al momento di partire per la fase notturna, gli va in tilt l'impianto luci. Che sfiga!
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Senza troppo penare arriviamo al termine dell'asfalto; si impongono soste brevi per non surgelare.
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Attacchiamo la strada sterrata, ben più impegnativa della prima parte di salita su bitume.
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La nebbia si infittisce e il freddo aumenta; impossibile fermarsi
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Gli ultimi tornanti.
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A quota 2200 superiamo le nubi. La veduta spettacolare fa dimenticare la fatica, si raggiunge il rifugio Barant in accelerazione.
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Il rifugio è in chiusura, ma qualche panino (con relativa birra) ci esce fuori.
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Nonostante il sole, la temperatura è rigida, approfittiamo della stufa ancora accesa per rilassarci all'interno.
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Tocca ripartire. Sul colle troviamo l'unico metro quadrato di neve presente sulla strada.
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Panorami suggestivi con spettacolari movimenti di nuvole: si scattano foto a raffica.
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L'orto botanico.
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Scendendo, ci si riavvicina alla quota nubi.
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Inevitabilmente, ripiombiamo nella nebbia.
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La discesa è divertente, la strada è disastrata ma interamente percorribile, con una guida attenta.
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Arriviamo al rifugio Jervis, dove non saremo i soli ospiti per cena.
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Nel frattempo arriva anche il gruppo del giro corto, che nonostante il minore dislivello guadagnato, manifesta intenzioni bellicose.
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Parte l'assalto. Al termine, come al solito, solo macerie.
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Eccoci pronti per la discesa al buio, che si rivelerà piuttosto impegnativa per via della nebbia fittissima, con visibilità prossima allo zero. Non risulteranno dispersi.
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