29 luglio: Alpe Devero
The day after, provati nel fisico ma non nello spirito, proseguiamo il nostro week end in val Formazza, puntando l'alpe Devero, che abbiamo spesso sentito nominare e di cui non sappiamo nulla. Parcheggiamo un paio di tornanti prima dell'inizio del parcheggio a pagamento (da 5 a 8 euri), non certo per avarizia, ma per fare un pò di riscaldamento in più.
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Una delle millemila cascate.
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A dividere il parcheggio da 5 euro da quello da 8 c'è una galleria. Ci passano solo le navette, perchè i posti in alto sono esauriti. Ma dove stiamo andando?
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Ed ecco l'alpe Devero.
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E' un'ampia spianata, dall'aspetto vagamente idilliaco, dove non circolano mezzi a motore. Il silenzio è confortante.
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Non abbiamo una meta precisa, la giriamo in lungo e in largo, a passeggio.
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L'afflusso turistico è impressionante, un ipermercato di domenica. Però ci si disperde bene, e poi sono tutti a piedi, a parte noi.
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Saliamo alla diga del lago di Devero, su sterrata con pendenza feroce.
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Proviamo ad aggirare il lago.
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Il sentiero è improponibile per lunghi tratti, oltre ad essere abbastanza affollato. Torniamo indietro.
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Ridiscesi all'alpe, troviamo quello che fa per noi: defilata rispetto agli agriturismi più affollati e superprenotati, la locanda Alpino ci apparecchia una bella tavolata nel cortile. Si parte!
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I simpatici gestori della locanda: trovandosi la cucina ad una rampa di scale dal cortile, li costringiamo a fare più dislivello di quello che abbiamo fatto noi in bici.
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Un successo, anche questa gita!
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Il pomeriggio prosegue con una breve visita alla chiesa monumentale di Baceno.
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Poi ci si incammina per visitare gli orridi di Uriezzo.
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Decisamente interessante e suggestivo! Chiudiamo questo week end intenso e soddisfacente, ringraziando il Generale che ci ha ottimamente guidati.
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