2007
 
 
28 luglio: Cascate del Toce - passo Gries  
 
Capitanati dal Generale, ci spingiamo nel più remoto angolo del Piemonte, il famigerato VCO (Verbanio Cusio Ossola), per pedalare in una zona a noi ancora completamente ignota. Dopo più di 3 ore di auto siamo alle cascate del Toce, dove la strada finisce.
 
 
Raggiunto e superato Riale, si sale su bellissima sterrata, chiusa al traffico. Sullo sfondo, il lago Morasco.
 
 
 
 
Si scollina e si raggiunge il rifugio Maria Luisa.
 
Si riparte prima che a qualcuno vengano strane idee.
 
Eccoci alla diga del Toggia, col suo lago.
 
Si prosegue su lungo e piacevole tratto in lieve salita.
 
Colle di San Giacomo, siamo al confine con la Svizzera.
 
Dopo una breve rampa, si scende su sentiero, accompagnati dalla vista degli onnipresenti tralicci dell'alta tensione, che abbondano in tutte le valli che abbiamo attraversato in questa zona, così come gli impianti idroelettrici.
 
Si capisce che acqua ed elettricità in val Formazza non mancano.
 
 
Discesa divertente, a tratti difficile verso l'alpe San Giacomo.
 
Sullo sfondo, lo stradone che ci toccherà risalire fra qualche ora.
 
 
 
 
 
Dall'alpe San Giacomo si scende ad All'Acqua (nome di paese svizzero), su un sentiero bellissimo, facile e divertente.
 
 
 
 
 
Per espiare l'eccesso di divertimento, ecco la purga: quasi due ore sullo stradone in cemento, per circa 800 m di dislivello.
 
Arriviamo al passo di Novene, l'agonia è finita.
 
Un pò discesa su statale, poi si devia su strada chiusa, per raggiungere la diga del lago Gries.
 
Ci siamo! Il percorso entra nella sua fase più spettacolare.
 
Ci alziamo con qualche tornante e costeggiamo il lago con un lungo e strepitoso tratto su sentiero, di quelli che non si dimenticano.
 
 
 
Qualche brevissimo passaggio non ciclabile, che superiamo di slancio; il percorso è entusiasmante, e la fatica passa in secondo piano.
 
Gli unici esseri viventi che incrociamo in questa zona, di bikers nemmeno l'ombra.
 
 
 
Ed eccoci al passo di Gries, in mezzo ai due ghiacciai.
 
Inizia una lunga e bella discesa, a tratti difficoltosa.
 
 
Sullo sfondo il lago Morasco, che scorgevamo stamane dall'altro versante.
 
Disceso il muro, si prosegue su rilassante mulattiera.
 
Poi su veloce sterrata.
 
Costeggiamo il lago Morasco.
 
Un ultimo tratto di discesa su bitume chiude questo giro straordinario. Da rifare!
 
Rientriamo alla base, a Baceno, e prendiamo d'assalto il ristorante più vicino: rimarranno solo macerie.