1-2 luglio: Tende - Monesi - Via Marenca - Cuneo
Prima foratura del giorno, e siamo ancora in treno! La meta è un sentiero poco conosciuto in una zona strabattuta, assemblato con un ampio giro di due giorni.
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Eccoci a Tende, pronti a partire.
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Dopo un preludio di bitume fino a La Brigue, si comincia a salire, su una bella e deserta strada sterrata, martellati dal sole.
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E' uno dei momenti più caldi della storia dei Cucuzzoli!
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Per fortuna la pendenza è modesta, si decide per una andatura al rallentatore.
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Ci portiamo in una zona d'ombra, ma l'umidità peggiora le cose.
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Poco prima di Basse Sanson c'è la fontana salvavita.
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Immessi sulla tradizionale strada militare della Via Del Sale, si prosegue in direzione Tanarello.
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Ormai prossimi al colle ai 2000 m, la condizione climatica è terribile, ci sono 36°C, sembra di pedalare in un forno acceso.
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Ci gettiamo esausti alla volta di Monesi.
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Alla Vecchia Partenza si ricomincia a ragionare.
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L'accoglienza è come sempre ottima per chi necessità il reintegro delle energie profuse sui pedali.
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I gestori sono anche simpatici.
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Il giorno dopo non siamo proprio al massimo della forma, ma non manca la motivazione.
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Risaliamo al Tanarello, col timore di incappare in un altra giornata torrida.
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Al colle invece le cose vanno meglio, e decidiamo di percorrere il sentiero previsto.
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Si inizia subito a spingere la bici, poi si pedala su single track aereo.
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E' il tema dominante del tracciato: brevi ma feroci tratti con bici al fianco seguiti da altri più pedalabili in salita o in discesa .
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L'ambiente si rivela subito straordinario, si pedala in un grandissimo giardino fiorito!
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Attraversiamo la zona di Colla Rossa, la cui origine del nome è facile da capire.
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Una frana ci riporta brevemente coi piedi per terra
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Dopo un traverso a piedi sotto il monte Bertrand ci aspetta un altro bellissimo tratto in cresta.
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Il fondo cambia ancora, qui si pedala sui classici "piatti rotti".
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Planiamo al colle delle Vecchie, a pochi metri dalla strada militare.
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Proseguiamo sul sentiero, anche qui piuttosto difficile da pedalare, soprattutto visto lo stato di forma generale.
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Non si cammina per molto, tuttavia, basta non soffrire l'esposizione.
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Una foratura è una buona idea per riprendere fiato!
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In vista del rifugio Don Barbera.
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Al colle del Lago dei Signori rientriamo nella cosiddetta civiltà, una marea di mezzi a motore, con qualche merenderos che si nutre di polvere allo stato puro.
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Attraversiamo la Conca delle Carsene in senso contrario a quello tradizionale.
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Tagliamo il colle di Tenda puntando direttamente a Limone seguendo la traccia della competizione svoltasi la settimana prima.
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Il percorso è mille volte più divertente della discesa sullo stradone, non lo dimenticheremo.
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Arrivati a Limone qualcuno ha la fortuna di salire sul treno, altri dovranno proseguire in bici fino a Cuneo, a poi ancora odissea per tornare a Torino. Nonostante Trenitalia, rimarrà comunque il ricordo di una gita straordinaria!
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