29-30 aprile: 5 terre - CAI
Prima volta in bici alle 5 terre, col CAI, capitanati da Massimo, qui al briefing.
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Prendiamo il via dal santuario della Madonna di Soviore.
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Breve preludio su asfalto.
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In breve siamo sul sentiero 1, che percorreremo quasi integralmente.
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Dopo un primo tratto ampio e carrabile, la via si trasforma in lunghissimo e divertente single track, interamente pedalabile.
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Uno dei rari tratti veramente impegnativi.
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La sella della f800 di Daniele si disunisce in un momento poco opportuno: verrà ripristinata a suon di nastro adesivo.
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Cucuzzoli in posa in uno dei numerosissimi momenti di pausa.
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Si scende puntando il traguardo.
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Il Maestro mira all'immondizia: la centrerà?
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Ci attende l'ambiente idilliaco del Santuario della Madonna del Monte Nero, dove pernotteremo.
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Il tempo di reidratarci brevemente, e scendiamo verso il mare.
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La bellissima mulattiera, unica via di accesso al Santuario.
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Giunti a quota zero, cerchiamo di mimetizzarci coi bagnanti, con scarso successo.
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Al termine della pausa spiaggia tocca risalire, e la mulattiera perde un pò del suo fascino.
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Finalmente il relax definitivo, su uno scorcio indimenticabile.
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Nell'accomodarci, ci si interroga preoccupati sulla funzionalità notturna delle campane.
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Di notte le campane non suoneranno, ma non serviva: la sistemazione nelle ex celle dei monaci è sufficiente a creare un atmosfera di mistica spiritualità.
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Il giorno dopo si riparte, su percorso più rilassante.
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Il Maestro senza tubeless non ci si trova, è un colabrodo!
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Dal Santuario della Madonna di Reggio imbocchiamo la bella mulattiera che scende a Vernazza.
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Vernazza. Bici ammassate.
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Umani ammassati.
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Nella bolgia umana si fa largo senza timori il Ras di Vernazza!
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Si fa il pieno, prima della lunga salita finale che ricondurrà alle auto.
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